giovedì 24 gennaio 2019

Pole Pole 255






                      Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu


Pensare che con la diffusione dell’Aids anche il numero degli orfani aumenta in maniera esponenziale, non può che aggiungere tristezza a tristezza. Che futuro può avere un paese in cui i bambini, se crescono, spesso lo fanno senza avere i loro genitori accanto?
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, così scriveva Ungaretti riferendosi ai soldati impegnati nella seconda guerra mondiale e così si potrebbe dire di molti Africani.

Andrea Moiraghi

venerdì 18 gennaio 2019

Pole Pole 254


                     Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu


Un giorno ne abbiamo visitato uno, nel villaggio di Nkibone, non lontano da Meru; siamo arrivati all’ora della cena. Tutti in fila sui lunghi tavoli del refettorio con davanti una scodella di latta e un cucchiaio per consumare il piatto unico della serata: un pastone di legumi, ricchi di proteine vegetali. Quando ci hanno visti, si sono sbrigati a finire la cena, per essere liberi di uscire in cortile e conquistarsi i piccoli regali che avevamo portato loro: la gioia dei loro occhi parlava più di mille parole.

Andrea Moiraghi

giovedì 10 gennaio 2019

Pole Pole 253







                 Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu



Era costretta a vivere la propria esistenza fra le mura domestiche, perché per lei non esistono servizi sociali, insegnanti specializzati, équipe psicologiche che l’aiutano a inserirsi nella società, a sviluppare le proprie capacità, a inseguire i propri sogni. Ho coccolato due gemellini orfani, Joseph e Mary, e avrei voluto mettermeli in valigia… Mi sorprendo spesso a pensare a che ne sarà stato di loro. Forse dopo l’ospedale saranno stati destinati a uno degli orfanotrofi della zona.

Andrea Moiraghi



venerdì 4 gennaio 2019

Pole Pole 252

                             Cap. VIII   Wamba, tra i Samburu


Ho voluto bene a quei bambini, a quelli sani e a quelli ammalati, ai neonati e ai più grandicelli ricoverati in pediatria, spesso solo per essere sfamati. Ho ancora in mente quelli con i quali ho giocato pur non conoscendo la loro lingua, quelli che hanno voluto in dono un fazzoletto di carta, conservato come un tesoro, quelli che mi osservavano con curiosità, che, stupiti, accarezzavano i miei capelli lunghi e lisci, quelli con lo sguardo apatico a causa della malaria cerebrale che li aveva colpiti. Ho conosciuto Gertrud, la figlia di Maria Goretti, l’ assistente dello studio dentistico di Nkubu, che non ha mai frequentato la scuola perché portatrice di handicap e quindi emarginata a vita.

Andrea Moiraghi