venerdì 28 febbraio 2020

Pole Pole 310


                                                  Cap. IX    Bilacha di Merti



Diedi veramente il massimo di me stesso: mi pareva impossibile perdere una bambina di soli dieci anni a causa della mia incapacità e non me ne sarei fatta una ragione per chissà quanto tempo.
            Bilacha apparentemente si riprese, riuscendo persino a bere qualche goccio di acqua, ma fu gioia effimera per tutti, perché dopo qualche minuto la bambina cadde nuovamente in coma e io, nella mia ignoranza di cose Africane suggerii l’ immediato trasferimento in ospedale.


Andrea Moiraghi

giovedì 20 febbraio 2020

Pole Pole 309



                            Cap. IX    Bilacha di Merti


Finalmente giungemmo al dispensario e alla luce di una torcia riuscii a liberare l’ intestino della piccola (facilitato dal rilassamento muscolare conseguente al sopraggiunto coma), fra la contentezza dei suoi genitori e lo stupore del mio amico, adesso non più scettico con me, che mi ero preso una piccola, ma mai tanto gradita rivincita. .Cosa non fece la mia perizia chirurgica lo fece la mia disperazione e una buona dose di fortuna, che in Africa ci viene sempre in aiuto.

Andrea Moiraghi

venerdì 14 febbraio 2020

Pole Pole 308

                             Cap. IX    Bilacha di Merti 


Poco più di una ventina di chilometri ci separavano da Merti, ma la strada pareva eterna e pensavo che Bilacha ci lasciasse per sempre: il respiro si era fatto più stentato e il polso sempre più flebile. Il cielo stellato sopra di noi era di una luminosità mai vista; il mio amico Giacomo Bartoloni, volontario veterano di quei luoghi, mi descriveva sempre le stelle di Merti come straordinarie e ora potevo ben dargli ragione, vendendo così distintamente Venere e la Via Lattea  Ma tutta la poesia di quei luoghi stupendi stava svanendo al cospetto di una creatura di dieci anni che stava per morire, davanti a noi impotenti.

Andrea Moiraghi

venerdì 7 febbraio 2020

Pole Pole 307

                            Cap. IX    Bilacha di Merti 


Portai Bilacha in braccio sul nostro fuoristrada, seguito dai genitori, declinando senza indugio l’ offerta di una strana bevanda calda che una donna lì presente mi stava versando in un contenitore di latta. Era un bel gesto di riconoscenza nei miei riguardi e non fu facile rifiutare, ma con tutta la buona volontà ed educazione, non sarei riuscito a bere in quel bicchierone sporchetto ed ammaccato e soprattutto dal contenuto molto incerto, a parte un paio di mosche defunte.


Andrea Moiraghi