mercoledì 30 maggio 2018

Pole Pole 222






                            Cap. VII    Isiolo e le cliniche mobili


Il lavoro nelle “mobile clinic” è di prima linea: si tratta in pratica di estrarre denti all’ aria aperta, all’ ombra di un acacia o di un baobab, oppure in mezzo alle capanne dei Samburu (le cosiddette manyatte), liberando questa gente dal mal di denti, con cui convive insieme alla fame, alla siccità, alla malaria, alla tubercolosi. Il paziente dopo la rimozione del dente non può neppure sciacquare la bocca, per mancanza di acqua e tampona l’ emorragia con le garze che noi gli forniamo oppure con pezzi di banana abbrustolita alla fiamma.

Andrea Moiraghi

venerdì 25 maggio 2018

Pole Pole 221

                      Cap. VII    Isiolo e le cliniche mobili


Come potevamo risparmiare a questa gente tanta strada, se non avvicinandoci noi a loro?
Parlando con i missionari, nacque così l’ idea di affiancare il nostro lavoro a quello delle infermiere del dispensario di Isiolo, che una o due volte la settimana si recavano nei villaggi per distribuire farmaci, vaccinare i bambini, effettuare controlli sanitari sulla popolazione. Tutto ciò percorrendo in fuoristrada tragitti di decine di chilometri in mezzo alla savana, su piste polverose e sconnesse, cosi malandate da non assomigliare se non vagamente alle nostre più brutte strade di campagna, sicché i guasti alle auto sono evenienze frequenti. Questo lavoro di medicina sul territorio è da loro chiamato ”mobile clinic”, traducibile nella nostra lingua in “clinica mobile” e noi prendemmo a prestito l’ iniziativa per attuarla dapprima alla missione di Isiolo e poi al Consolata Hospital di Nkubu, ma su scala minore: a Nkubu le distanze per raggiungere l’ ospedale sono più ridotte e più agevolmente i pazienti possono accedere al nostro ambulatorio.

Andrea Moiraghi

venerdì 18 maggio 2018

Pole Pole 220






                  Cap. VII    Isiolo e le cliniche mobili



 Frequentemente però i nostri pazienti usavano le proprie gambe, percorrendo a piedi anche trenta o quaranta chilometri e di necessità erano costretti a trascorrere la notte da qualche parte, il più delle volte credo semplicemente sotto il cielo stellato. Questa evenienza si verificava soprattutto per l’ambulatorio di Isiolo, che dista sessanta chilometri da Meru e cinquecento da Moyale, dove è possibile trovare il più “vicino” dentista; non per niente in Kenya esiste un odontoiatra ogni 200.000 mila abitanti, che esercita quasi esclusivamente nelle grandi città. 

Andrea Moiraghi

venerdì 11 maggio 2018

Pole Pole 219

                Cap. VII    Isiolo e le cliniche mobili
. L’ approccio ad una esperienza di volontariato è sempre molto personale e spesso ci coinvolge completamente. Le motivazioni iniziali possono essere di vario tipo, religiose, professionali, solidaristiche, ma il risultato per tutti è solo l’ incontro con la gioia di donare gratuitamente”. 
Una delle più belle e interessanti esperienze che ho vissuto in Africa, proprio ad Isiolo, è la “mobile clinic”.
Sin dai primi anni di lavoro in Kenya ci eravamo accorti che tantissime persone per raggiungere i nostri ambulatori percorrevano distanze enormi, servendosi di mezzi di fortuna: passaggio auto da parte dei missionari, cassoni di autocarri, matatu, cioè le solite vecchie Land Rover o i pulmini giapponesi con una decina di posti a sedere, ma quasi sempre carichi di 20-30 passeggeri, compressi come sardine all’ interno e appesi all’ esterno. 

Andrea Moiraghi

giovedì 3 maggio 2018

Pole Pole 218







                  Cap. VII    Isiolo e le cliniche mobili


Personalmente è la nona volta che mi trovo a vivere la realtà dell’ Africa e dopo tanti sforzi sono arrivato alla conclusione che ci vorranno centinaia di anni per trasformare le miserabili condizioni di vita di questa gente; ma la serenità, la gioia interiore, l’ umanità e l’ instancabile voglia di comunicare che dimostrano, li investono di una dignità ai miei occhi e al mio cuore unica.

Andrea Moiraghi