giovedì 27 giugno 2019

Pole Pole 277








                          Cap. IX    Bilacha di Merti


            “Solo chi ha ragioni particolari (o aspirazioni suicide) dovrebbe prendere in considerazione un viaggio nella zona nord-est di Isiolo…  Quest’ area è dominata dagli shifta, banditi somali solitamente armati”. Cito testualmente l’ edizione italiana della guida “Lonley planet” del Kenya, sicuramente il testo più autorevole e completo per il turista che vuole esplorare e conoscere questo splendido stato africano, non privo di pericoli per il viaggiatore, torno a sottolineare. 


Andrea Moiraghi

venerdì 21 giugno 2019

Pole Pole 276

                        Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu



“ Vi è andata bene, dottore, ieri sera. Avete rischiato grosso a cambiare quella ruota in piena notte, in mezzo a certa gente”, mi disse Sister Roswitta al mio risveglio.
            Il tam tam delle notizie in Africa è più veloce ed efficiente dei nostri telefoni e delle nostre mail elettroniche. Ancora oggi mi chiedo chi riferì a lei dell’ accaduto.
Andrea Moiraghi

giovedì 13 giugno 2019

Pole Pole 275







                         Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu


Un po’ spaventati da quei toni minacciosi, soprattutto mia moglie e mia figlia, ma con salvi la pelle e l’ auto, finalmente facevamo rientro in missione e mi chiedevo come avrei raccontato alle suore di quell’ incidente, di cui avevo piena colpa, ma le trovammo già a letto.

Andrea Moiraghi

venerdì 7 giugno 2019

Pole Pole 274

                       Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu


Chi era in grado di farla scendere con il suo peso di un quintale? Mia moglie e mia figlia non mi potevano certo essere di grande aiuto.
           Dopo un primo momento di panico, decidemmo di ritornare a Meru, dove avevo appena visto una sorta di bar ancora aperto, che avrebbe fatto al caso nostro. Qui fummo circondati da una dozzina di uomini, dall’ aspetto ben poco rassicurante e confesso di aver avuto abbastanza paura, ma in dieci minuti la ruota fu sostituita. A fine lavoro, i nostri aiutanti ci fecero capire, senza mezzi termini, che volevano essere remunerati e così fummo costretti a pagarli uno per uno: due o tre avevano preso la ruota sul tetto, un’ altro l’ aveva spostata, altri due avevano rimosso quella forata, un tizio aveva girato il cric, un altro svitato i bulloni, un paio di loro caricato la vecchia ruota sul tetto e qualcuno aveva fatto assolutamente nulla. Fatto sta che alla fine ci spillarono tutti i soldi che avevamo con noi (fortunatamente non molti) e non opponemmo certo resistenza, visti i loro modi intimidatori e sentite le loro parole, che non ammettevano sicuramente sconti o patteggiamenti. Eppure in Africa tutti contrattano!

Andrea Moiraghi