Il confronto con il nostro mondo diventava però inevitabile,
come diventava difficile anche solo pensare all’ esistenza di una bidonville come quella, all’ interno di
un continente qual’ è l’ Africa, dove le bellezze naturali e il fascino di
certe tribù non trovano aggettivi adeguati. E intanto eravamo arrivati al Flora
Hotel, dove ci aspettava l’ immancabile discussione con il nostro sedicente
taxista per il costo della corsa.
Quella notte mi tornavano in mente le parole di Sami: “La mia casa è lo slum”. Sarà questo il futuro del Kenya?
Andrea Moiraghi