Nessuna guerra è stata mai intentata
col fine di sottrarre milioni di bambini alla morte per malattie, peraltro
debellabili con i soli antibiotici. Si pensi all’Angola, al Sudan, al Mali, al
Ruanda, all’Etiopia e a tante altre nazioni africane: nessuno si sogna di rovesciare o solo contrastare governi
impegnati più in diatribe interne che a risolvere i problemi della fame.
Di sera, durante le mie pause di
lavoro, leggo su “Nigrizia”(il mensile dei Missionari Comboniani, n.d.r.) le
ultime statistiche: ogni bombardamento in Afghanistan costa 17 milioni di
dollari. Dieci incursioni al giorno fanno qualcosa come 170 milioni di dollari
in bombe, che oltre a distruggere lasciano una scia di terrore e di sangue per
intere generazioni. Il congresso USA ha stanziato quest’anno 500 milioni di
dollari contro i 300 dell’anno scorso. Se aggiungiamo i 250 milioni di dollari
per le spese militari in Europa, arriviamo a 750 milioni di dollari, che
l’Occidente investe per combattere quei terroristi che sono riusciti a metterlo
in ginocchio, dirottando due aerei e facendosi beffe dei sofisticati sistemi
d’allarme e di difesa.
Andrea Moiraghi