Cap. VIII Wamba, tra i Samburu
Le donne, ci raccontò la suora, qui non
contano nulla, quasi mai frequentano la scuola e portano su di sé il peso di
tutta la famiglia, così non hanno mai tempo di riposarsi. Erano belle e a loro
modo eleganti; avevano corpi longilinei coperti con stoffe dai colori vivi, i
capelli cortissimi e portavano vistose collane multicolori che scendevano lungo
il collo e in base alla loro grandezza, venni a sapere, sono indice di
fertilità. Il loro destino, continuò la nostra amica, purtroppo non conosce e
non ha mai conosciuto dolcezze o amorevoli attenzioni, poiché sin da
giovanissime vengono vendute a un marito, spesso più anziano, che devono
servire con sottomissione insieme alle altre mogli, per tutta la vita. E allo
stesso tempo devono occuparsi dei figli, della capanna, degli animali e della
terra, in pratica di tutti i compiti più pesanti che gravano sulla famiglia.
Altro che essere considerate “l’altra metà del cielo” o simili amenità.
Sister Giovanna Pia ci spiegò che solo
gli uomini e in particolare gli anziani, detengono il potere all’interno del
clan. Tramandano le tradizioni ancestrali, come la circoncisione delle bambine,
barbara usanza per noi, ma qui ancora praticamente obbligatoria e accettata
senza problemi.
Andrea Moiraghi