venerdì 22 dicembre 2017

Pole Pole 200

                  Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose"
            Da quell'incontro e da quell' ottima tazza di tè locale, questa volta con stoviglie linde, nacque una bella amicizia e una fattiva collaborazione fra loro e il nostro gruppo, con scambi di idee, di materiali, di pazienti (nel loro ambulatorio non si effettuava chirurgia orale e i pazienti chirurgici venivano dirottati a noi), di attrezzature, come l'apparecchio radiologico del nostro ambulatorio di Nkubu, che è una sua donazione.
            Con Romolo mi vedo di tanto in tanto in Italia e ogni anno con i miei colleghi vado a trovarlo a Timau, dove siamo suoi ospiti per il pranzo al Ken Trout, un ristorante immerso nella foresta del Monte Kenya, dove si mangia un' ottima trota all griglia pescata direttamente nel vicino torrente.


Andrea Moiraghi 

venerdì 15 dicembre 2017

Pole Pole 199





                Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose"


Nel frattempo lui mi raccontò la sua storia in Africa, iniziata dieci anni prima in quei di Timau e di tutte le difficoltà che aveva incontrato e che immancabilmente avremmo incontrato anche noi dell' APA. Le rispettivi mogli nel frattempo si erano appartate a chiacchierare con la suora del dispensario, come sanno ben fare tre donne insieme, per di più piemontesi e lontano da casa. Intanto aveva smesso di piovere e ci accasammo per un tè, sotto un magnifico arcobaleno che solcava il cielo, nuovamente azzurrissimo, continuando a scambiarci opinione e consigli sulla nostra attività all’ equatore.

Andrea Moiraghi

giovedì 7 dicembre 2017

Pole Pole 198

 
                      Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

            Chiarita la nostra posizione e il motivo di quella visita, dopo i cordiali convenevoli, il Dott. Grandi e signora orgogliosamente ci fecero visitare il loro ambulatorio dentistico, che a onor del vero era molto più efficiente e attrezzato del nostro al Cosolata Hospital e la cosa mi creò un pochetto di sana invidia. Nonostante il dispensario al sabato fosse chiuso, una donna con un bimbo sulle spalle e con mal di denti, era lì in attesa già da parecchie ore, e cosi mi offrii di curarla io davanti agli occhi del mio maestro. Non potevo fallire!


Andrea Moiraghi

giovedì 30 novembre 2017

Pole Pole 197






                       Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

Ci salutammo con una calorosa stretta di mano, a cui seguì un commuovente abbraccio, inconsueto fra un docente universitario e un discente….ma qui eravamo in Africa. Senza preamboli, ci demmo spontaneamente del tu, come è consuetudine fare fra volontari, pur di diversa età. Conobbi anche la sua giovane moglie AnnaMaria, che l'aiutava come assistente dentale, più malata di Africa di me e lui insieme.

Andrea Moiraghi

venerdì 24 novembre 2017

Pole Pole 196

                          Cap. VI, "Dott. Grandi, immagino. "

Era anche iniziato a piovere un dirotto, per l'immensa felicità di quei bambini, un po 'meno per me e Chiara, La giornata non faceva certo presagire pioggia, ma non immaginavamo che nelle zone montane intorno all 'equatore il tempo cambiasse così repentinamente.
            Sotto quella doccia, con tariffa elegante e distaccato, tutto in inglese, mi avvicinai sommessamente al mio collega e non potei fare a meno di pronunciare la fatidica frase:
"Dott. Grandi, suppongo!".
           Lui credo non capì anche cosa io gli avessi detto, perché di inglese ne mastica poco (spero non ne abbia un maschio), ma riconosciutomi dietro le sue lenti spesse e bagnate di pioggia, con fare tutt'altro stile inglese, mi disse:

            "Ma che ci fa lei qui?".


Andrea Moiraghi

giovedì 16 novembre 2017

Pole Pole 195









Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


      Intanto vedemmo giungere il Romolo Grandi e sua moglie su un moderna e lussuosa jeep, di proprietà di un commerciante indiano della zona. Gli indiani del Kenya, per motivi storici, detengono buona parte della grande distribuzione ed economicamente se la passano abbastanza bene, tanto da potersi permettere costose automobili.

Andrea Moiraghi

venerdì 10 novembre 2017

Pole Pole 194

Cap. VI, "Dott. Credo, Grandi. "   
            
L 'ho fatto anch'io, ma oggi se posso preferisco regalar loro qualcosa in cambio di un piccolo servizio o di qualche aiuto: non avrei sentito certo meglio regalando caramelle, il cui acquisto non avrebbe minimamente il mio pocket e sarebbe solo favorire l 'insorgere di carie. Si può dissentire; perché non regalare solo un attimo di felicità a questi bambini, sostenga qualcuno?
A questo proposito ricordo cosa mi disse una volta il figlio quattordicenne di Fathuma, nostro nurse dello studio di Isiolo: "Noi non siamo scimmie", per te saremo poveri, ma non siamo monke. Lui era un ragazzino intelligente e dignitoso: non gradiva ricevere caramelle dai bianchi di passaggio a Isolo, tuttavia non disdegnava soldi. 

Andrea Moiraghi
             

giovedì 2 novembre 2017

Pole Pole 193






              Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

 Si accontentavano solo di una caramella, ma facevano un doppio errore, perché io padre missionario non sono e caramelle non ne avevo neanche una e neppure mia moglie.Dispensare caramelle ai bambini africani, a destra e manca, magari con fare buonista, per quietare la propria coscienza o per accattivarsi le simpatie dei bambini, può essere un utile espediente, come del resto fanno molti turisti. 

Andrea Moiraghi

venerdì 27 ottobre 2017

Pole Pole 192

                      Cap. VI, "Dott. Credo, Grandi. "

Così rimanemmo soli ad aspettare e ammirare quel splendido panorama della foresta di Timau, alle pendici inferiori del Monte Kenia, mentre si annunciò tutto l'orizzonte un temibile acquazzone, frequente in quelle zone pedemontane. E insieme alle pesanti nuvole stava arrivando, come capita immancabilmente in Africa, anche un nugolo di bambini. Vedendoci, avevano smesso di giocare con il loro pallone fatta di foglie di banana compressa (da quelle parti un pallone di cuoio o anche solo in plastica è una delizia) e si sono mostrati immediatamente carinissimi con noi, but a bit 'petulanti, with them cantilena:

"Padre, darmi un dolce". (Padre, mi dia una caramella ndr)

Andrea Moiraghi

giovedì 19 ottobre 2017

Pole Pole 191




      
                  Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

 Quando giungemmo al dispensario di Timau, il Dott. Grandi era assente e una suora italiana in servizio, ci informò che il mio collega e sua moglie si erano recati momentaneamente nella vicina Nanyuki per acquisti (la stessa cittadina dove era diretto anche John, per far visita ai suoi genitori), ma che non avrebbero comunque tardato.

Andrea Moiraghi

venerdì 13 ottobre 2017

Pole Pole 90


                      Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


"Yes, of course". Si naturalmente, mi disse, "ma la questione è questa. Se io uso i tuoi soldi per la benzina, non ne ho più per l' olio; viceversa se uso i tuoi soldi per l' olio, non ne ho più per la benzina".

            Il ragionamento era talmente lapalissiano, che non ammetteva replica, ma solo che io mettessi mano al portafoglio. Simpatico John, con il tuo savoir faire tutto africano, anche questa volta mi avevi fregato! Così pensavo, ridendoci su con Chiara. Ma non fu una grande spesa e volentieri regalai il resto dei soldi ai bambini lì intorno, che immancabilmente ti circondano ogni qual volta ti fermi a fare benzina, elemosinando soldi, caramelle e penne o cercando di venderti cianfrusaglie di ogni genere.


Andrea Moiraghi

mercoledì 4 ottobre 2017

Pole Pole 189







                      Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


"Problem, Daktari Andrea, abbiamo consumato tutto l'olio del motore", se ne uscì fuori con la consueta calma, terminando la frase col suo largo sorriso a tutto denti. E quando John mi chiama Daktari, anziché semplicemente Andrea, sotto sotto c'è qualcosa."Well, compralo". Che problema c'è, pensai e replicai a lui. Siamo nel posto giusto. 

Andrea Moiraghi

venerdì 29 settembre 2017

Pole Pole 188

             Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


Ci riempirono il serbatoio in tre (da quelle parti la manodopera costa poco), tutti desiderosi di mancia e intanto vedevamo il nostro amico trafficare nel motore con un quarto addetto, pensavo per rifornire il radiatore di acqua: capitava frequentemente per quella vecchia auto perennemente surriscaldata. Che gli africani fossero lenti e flemmatici, ormai l'avevo capito, ma questa volta l'operazione dei due, ahimè, si prolungava un po' troppo.


Andrea Moiraghi 

giovedì 21 settembre 2017

Pole Pole 187








                Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


Ci trovavamo ormai in prossimità di  Timau e John si fermò al distributore di carburante, l'unico di quella lunga carrozzabile a cavallo dell' equatore, per il consueto pieno di benzina a nostro carico, evenienza costante nei nostri viaggi con l' amico John, con la differenza che questa volta gli avevamo già anticipato i soldi il giorno prima (e probabilmente metrà se li era già fatti fuori a birra).

Andrea Moiraghi

venerdì 15 settembre 2017

Pole Pole 186

                 Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

Quando ti ferma la Kenya Police, trova sempre qualcosa che non va e se vuoi proseguire, quasi sempre devi mettere mano al portafoglio, anche se con i bianchi sono abbastanza indulgenti e a volte persino cortesi.

John scese dalla macchina e ci fece cenno di non muovere. Attraverso i finestrini, lo vedemmo parlottare con un poliziotto gesticolante, che si portava la mano destra alla bocca e con apprensione ci chiedevamo cosa costui volesse dal nostro amico. Ci rasserenammo quando John ci disse di scendere e spiegò il problema. Questa volta infatti andò più che bene, perché il poliziotto aveva mal di denti e saputo del nostro lavoro, chiedeva a noi come alleviare il suo dolore. Lo invitammo quindi a recarsi il lunedì seguente nel nostro ambulatorio, dove lo avremmo curato gratuitamente. Mia moglie poi aveva con sé degli antidolorifici e li regalò volentieri, contraccambiato da mille ringraziamenti e ossequi in dialetto locale, il kimeru. Non capimmo un accidenti di quello che diceva, ma in compenso eravamo contenti che ci lasciasse passare senza far storie.


Andrea Moiraghi

mercoledì 6 settembre 2017

Pole Pole 185






                Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


"Jambo, Sirs", dove state andando? , ci fermò e chiese  un poliziotto armato di mitraglietta  ad un  posto di blocco, frequenti in questo tratto di strada, a difesa dei turisti diretti al Samburu Park e alla Shaba National Reserve.Questa è anche la strada che  percorrono i   grossi camion da e  verso l' Etiopia,  con dentro tutto
l' illegale che si può immaginare.


Andrea Moiraghi

venerdì 1 settembre 2017

Pole Pole 184

    CAP. VI,     "Dott. Credo, Grandi. "
All’ entrata ci accolse un serpentello (secondo John assolutamente innocuo), che schizzò via al rumore dei nostri passi. Alle pareti dell’ unica aula, appesi a chiodi e fra grandi ragnatele, notammo gli strumenti del sapere: due tre fogli sdruciti di vecchi giornali, un teschio di animale, corna di antilopi e qualche foglio impolverato con i disegni degli scolari. Null’ altro che facesse pensare a una struttura didattica. La scuola di Nkubu, proprio adiacente all’ ospedale, senza porte e finestre, mi pareva brutta, ma al confronto sembrava un college inglese. E a ben pensare, di costruzione britannica era la Nkubu Primary  School.

Andrea Moiraghi

giovedì 24 agosto 2017

Pole Pole 183







                     CAP. VI,     "Dott. Credo, Grandi. "


Ci apparve al di là di un dosso come un miraggio e in forte contrasto con il paesaggio arido circostante, fatto di sterpaglie e erba secca scalda dal sole, mentre sopra di noi dominava il solito azzurro azzurro all'incredibile, senza l'ombra di una nuvola. Sulla strada del ritorno sostammo anche a una "scuola", cioè una baracca fatta di legno, di canne e di terra, con alcuni panche sgangherate all 'interno, disordinatamente disposte sulla terra battuta, che a detta di mia moglie, maestra, wanted to be the benches Degli studenti; Venire una lavagna doveva essere una lastra di pietra appoggiata in un angolo. 

Andrea Moiraghi

venerdì 18 agosto 2017

Pole Pole 182

  Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

D’altra parte, la dittatura dell’ inossidabile Presidente del Kenya, Mr Daniel Arap Moi, si respira in ogni angolo del paese, secondo la vigente Costituzione kenyota, una repubblica presidenziale su base democratica.

Tornando al nostro viaggio, ricordo che John volle fare una deviazione di alcuni chilometri verso la piana di Isiolo, per mostrarci alcune piante di rosa del deserto, che lui sapeva essere presenti in quella zona. Dopo circa mezz' ora di continui sobbalzi, fummo ripagati dalla visione di questa strana pianta dai fiori rosa-fucsia.


Moiraghi Andrea

giovedì 10 agosto 2017

Pole Pole 181





                     

                 Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


Ma di questo ufficialmente in Kenya non si parla, perché l’ attuale governo cerca di nasconder al mondo questo stato di cose, per non compromettere l’ afflusso turistico e perdere valuta preziosa. Tempo fa il Parlamento del Kenya ha approvato il “Book and Newspaper Act”, una legge che vieta la diffusione di libri e giornali, che non siano stati preventivamente sottoposti a controllo governativo.

Andrea Moiraghi

venerdì 4 agosto 2017

Pole Pole 180






                Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."



Peccato che tutte quelle popolazione così piene di fascino, siano anche un po' bellicose, tanto da combattersi tra loro senza troppi scrupoli, per rubarsi donne e bestiame. Una volta almeno si tiravano “solo” frecce e lance, ma oggi questi strumenti tradizionali vengono sostituiti da armi da fuoco moderne, provenienti forse dalla vicina Somalia e dal Sudan, paesi sempre in guerra e così morti e feriti non si contano più.

Andrea Moiraghi

giovedì 27 luglio 2017

Pole Pole 179

                      Cap. VI, "Dott. Credo, Grandi  "
Se poi aggiungiamo il mosaico di etnie affascinanti che popolano questa spicchio della nostra terra, non è difficile convincersi della veridicità di quella storiella raccontatami dal loquace fratello missionario. E lui il Kenya lo conosceva bene, perché lasciata la terra dei mulini a vent’ anni , poco dopo l'ultima guerra, aveva vissuto in Africa il resto della vita, girandola in lungo e in largo, sempre con il suo vecchio fucile Winchester  sulle spalle. Ogni tanto sparava di nascosto a qualche gazzella o piccola zebra (in Kenya la caccia è vietatissima per legge!), per sfamare i piccoli della sua missione, ma ufficialmente quegli animali erano stati uccisi dal suo Land Rover in modo accidentale. Non poteva certo raccontare alla gente che faceva il bracconiere a fin di bene. La polizia, mi rivelava sorridendo, lo sapeva, ma chiudeva un occhio, magari in cambio di un po’ di scellini o di qualche pezzo di carne.

Andrea Moiraghi

venerdì 21 luglio 2017

Pole Pole 178

  Cap. VI, "Dott. Credo, Grandi  "
E poi i parchi e le riserve ricche di animali, i deserti volcanici, le savane del nord, gli altipiani sconfinati coltivati ​​a un tè, le bellissime spiagge coralline, che io non ho mai visto, ma fido di Karen Blixen, che descrive " Simili al paradiso dipinto per un bimbo "di Ernest Hemingway, che un proposito della costa atlantica del Kenya, scrive:" le spiagge infinite, i coralli, tutto l 'insieme, non sono superati da nulla a tutto il mondo ".

Andrea Moiraghi

venerdì 14 luglio 2017

Pole Pole 177

                        Cap. VI, "Dott. Credo, Grandi " .
Io non so se questa storia sia vera, perché poco dopo la sentei raccontare per un'altra regione lontana mille miglia dal Kenya; Inoltre non so se ho girato abbastanza il mondo per poter parlare con cognizione di causa. Tuttavia, stento una credere che l'incredibile bellezza del paesaggio kenyano, a volte oltre l'immaginario, possa avere uguali. Penso alla vastità della Grande Rift Valley, tutta l'imponenza del Kilimangiaro, sul confine tanzano o del Monte Kenia, montagne perennemente imbiancate di "neve equatoriale"; Ai contrasti cromatici del lago Nakuru, con migliaia e migliaia di fenicotteri rosa; Al colore verde azzurro dell 'immenso lago Turkana, giustamente chiamato Giada See, mare del coloreDella giada; Alle foreste sempre verdi dell'Aberdare. 

Andrea Moiraghi

venerdì 7 luglio 2017

Pole Pole 176

                       Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

Una volta pensavo che questa gente masticasse chewing gum e mi chiedevo dove lo trovassero, considerando che non lo avevo mai visto in vendita nelle botteghe di quei luoghi .


Mentre ripenso a quel paesaggio incantevole, mi sovviene un aneddoto di un anziano e un po’ logorroico fratello missionario protestante, di origine olandese, incontrato qualche anno fa su un volo Amsterdam-Nairobi. Fra tante cose, mi raccontò di una tribù kenyana, nella quale esiste la credenza che Iddio all’inizio creò il Kenya e ne fu talmente compiaciuto ed estasiato, da creare a sua immagine e somiglianza il Paradiso terrestre.

Andrea Moiraghi

venerdì 30 giugno 2017

Pole Pole 175





                  Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."



E’ una droga leggera corrispondente al qat arabo e al chat somalo, che attenua la fame e la fatica o anche solo la noia, analogamente alla coca sudamericana. Inutile ricordare che alla lunga porta danno alle cellule cerebrali. Gli autisti dei matatu, che guidano per dodici-tredici ore al giorno, fanno largo uso di miraa per tenersi svegli e combattere la stanchezza.

Andrea Moiraghi

venerdì 23 giugno 2017

Pole Pole 174







                     Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."



Questa netta separazione di ruoli, che assegna alle donne l’ incombenza dei lavori pesanti, insieme alla       gestione della casa e della famiglia, suona per noi illogica e inconcepibile, ma in Africa è normalmente accettata, senza contare che il potere decisionale è di competenza unicamente maschile. Alcuni di loro masticavano le foglie della miraa, una sostanza prodotta da una pianta omonima, alta anche alcuni metri, 
che cresce spontanea sulle vicine colline dello Nyambeni.

Andrea Moiraghi

venerdì 16 giugno 2017

Pole Pole 173






                 Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


Vedevamo anche molte donne che rientravano dal mercato di Meru, portando sulla testa enormi sacchi di patate e legumi: in Africa il commercio al dettaglio e le pratiche connesse al trasporto di merci, è attività di esclusiva competenza femminile. Ma ecco la solita nota stonata nell’ Africa sempre ricca di contrasti. Per strada osservavamo incuriositi uomini in ozio, che pigramente se ne stavano a chiacchierare o a sorseggiare birra.

Andrea Moiraghi

venerdì 9 giugno 2017

Pole Pole 172

Cap. VI, “Dott. Grandi, suppongo."

Ai Lati della strada ci facevano compagnia euforbie old Come una casa, il Che si innalzavano verso il cielo azzurrissimo. Lungo la carreggiata camminavano tante donne e ragazze, bambine e tantissimi bambini un piedi nudi, Che andavano a caricarsi di acqua alle sorgenti della montagna, con taniche di dieci-venti litri Sulle Spalle ricurve. QUESTE poverette si facevano Tutti i giorni Fino a quattro cinque partecipanti ore collegate a piedi per rifornirsi di acqua alle sorgenti del monte, vieni mi racconto un giorno un Rappresentante del CEFA di Bologna, il Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricultura, Un'Ong Che sta Costruendo in Quella zona un acquedotto a Grado di acqua Portare un cinquantamila PERSONE.

Andrea Moiraghi 

mercoledì 31 maggio 2017

Pole Pole 171







                Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

Con Chiara e John partii in auto da Nkubu, subito dopo il pranzo di un torrido sabato di mezz’estate. Fortunatamente l' aria, che filtrava dagli innumerevoli spifferi della carrozzeria, mitigava quell' insopportabile calura. Nulla da fare invece per l' infernale rumore di quella carcassa, che comunque faceva al caso nostro. Superato l'equatore, passammo la città di Meru, brulicante di anime per il caotico e variopinto sabato di mercato, per costeggiare poi il Monte Kenya e già se ne avvertiva la frescura montana.

Andrea Moiraghi

venerdì 26 maggio 2017

Pole Pole 170

               Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."

             Con Chiara e John partii in auto da Nkubu, subito dopo il pranzo di un torrido sabato di mezz’ estate. Fortunatamente l' aria, che filtrava dagli innumerevoli spifferi della carrozzeria, mitigava quell' insopportabile calura. Nulla da fare invece per l' infernale rumore di quella carcassa, che comunque faceva al caso nostro. Superato l'equatore, passammo la città di Meru, brulicante di anime per il caotico e variopinto sabato di mercato, per costeggiare poi il Monte Kenya e già se ne avvertiva la frescura montana.


Andrea Moiraghi

giovedì 18 maggio 2017

Pole Pole 169







                     Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose."


John dapprima fece un po' di storie, come era solito fare per rendersi prezioso, poi accettò di buon grado; ne avrebbe approfittato per andare a trovare i suoi genitori a Nanyuki, una cittadina non lontano da Timau. Mi chiese però se questa volta potevo anticipargli i soldi della benzina perché in quel momento sosteneva di essere proprio pelato (in realtà lo diceva sempre) e io non esitai ad accontentarlo, sebbene fosse un pò furbastro e già annusavo la fregatura.

Andrea Moiraghi

venerdì 12 maggio 2017

Pole Pole 168

Cap. VI, “Dott. Grandi, suppongo." 

Un villaggio suggestivo, La Fattoria del caffè, il folcloristico Mercato di Meru, un Harambee (tipica festa comunitaria, con Raccolta fondi a Scopo benefico, da Una parola Swahili Che vuol dire “Tutti Insieme”), il Samburu Parco, ricchissimo di animali esotici , erano Le nostre mete preferite. L'unica cosa Che chiedeva in cambio del passaggio in auto, era il pieno di benzina alla SUA  Nissan 4WD giallo ocra, il colore Che traspariva fra le innumerevoli chiazze di ruggine . Tutte Le Volte che vedo this macchina mi Chiedo venire Possa Ancora Andare avanti. Indietro di Certo non andava, Perché si era guastata la retromarcia ed era troppo Costoso ripararla; e infatti Ricordo di Averla Spinta Più di una volta.  

Andrea Moiraghi

giovedì 4 maggio 2017

Pole Pole 167






                Cap. VI,    “Dott. Grandi, I suppose." 


Di John Kinyua Kaati, il collega odontoiatra in servizio al Consolata Hospital, ne abbiamo già parlato. Il nostro “dentista pole pole” possedeva, in comproprietà con quattro suoi amici (da solo non avrebbe mai potuto permettersela e d'altra parte in Kenya sono pochissimi i possessori di auto private), una scassata auto giapponese degli anni settanta, a quattro ruote motrici e con questa ci portava in giro nei week end.

Andrea Moiraghi

venerdì 28 aprile 2017

Pole Pole 166

 Cap. VI, “Dott. Grandi, suppongo."    

"Perché non vai a trovare mio cugino Romolo?", Mi domando il collega Postini al termine di una piacevole chiacchierata Davanti a Una tazza di tè, "penso Gli Faresti Una gradevole sorpresa".
L' idea era allettante e vedeva concordi sia me Che mia moglie, Ma Come Raggiungere Timau? Non Volevo CHIEDERE L'Auto alle Suore, il Che non avrebbero rifiutato, né mi andava l'idea di scomodare l'autista della Missione, un Giovane neoassunto Che guidava Come un matto e un pericoloso matto, Quando non C'era con noi Suor Roswitta . Servirsi dei Mezzi pubblici, i cosiddetti matatu , Magari appesi fuori Insieme alle galline, era da pazzi, basti VEDERE Le foto di QUESTI pulmini Che ABBIAMO riportato sul libro, dinanzi Proprio scattata all 'entrata dell' Ospedale di Nkubu. Ma C'era John, mi suggerì Chiara; Sì, Perché non pensarci prima?

Andrea Moiraghi