venerdì 25 giugno 2021

Pole Pole 378





               

                     Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

Inutile sottolineare che i solventi delle colle ed i vapori della benzina hanno un elevato grado di tossicità, sia acuto che cronico e si può quindi immaginare quali conseguenze possano avere sui bambini già provati da un’ esistenza di stenti.La vita sempre all’ aperto, sia di giorno che di notte e in qualsiasi condizione climatica, l’ alimentazione carente e sbilanciata, l’ assenza di igiene personale insieme ad un modo di vivere disordinato e insalubre, predispongono i bambini di strada a tutta una serie di malattie (infezioni respiratorie, malaria, enteriti diarroiche, parassitosi, epatiti, Aids, malattie della pelle…) che non vengono adeguatamente e tempestivamente curate, con gli esiti che si possono bene immaginare.

Andrea Moiraghi

venerdì 18 giugno 2021

Pole Pole 377

 


                                    Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

Sono a volte aggressivi e ti affrontano spavaldamente con strumenti taglienti di vetro o metallo e questo spiega perché, nonostante la loro giovanissima età, non incutano né pena né compassione alla maggior parte della gente.

Per combattere la paura e ottenere la forza necessaria a vivere in situazioni cosi estreme, preferiscono vivere in gruppo, variabile per età e numero. Tutti o quasi usano sniffare i vapori della cosiddetta “colla”, inalata da bottigliette o contenitori di plastica. Questa è un intruglio di composizione variabile, facilmente reperibile a basso costo, a base di collanti da falegname o calzolaio (donde il nome), oppure alcool, benzina, solventi industriali e a volte droghe. Tale usanza costituisce un vero e proprio rituale che, oltre a dare un senso di appartenenza, provoca una sorta di euforia e ottundimento che crea senz’ altro una gratificazione e aiuta a sopportare la tragedia di una vita randagia e braccata, e poi a dimenticare la fame.


Andrea Moiraghi


mercoledì 9 giugno 2021

Pole Pole 376

 




                                Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

Sono scansati dai benpensanti e guardati con fastidio dai più, mentre il turista li teme, causa la loro estenuante insistenza o, a volte, la manifesta aggressività. La polizia non disdegna, nei loro confronti, il sopruso e la violenza. Così come la gente, che gli fa del male o li ferisce fino alla morte, quando li sorprende a rubare. Spesso affamati, chiedono instancabilmente l’ elemosina a passanti e automobilisti, ma quasi sempre con scarso successo. 

Andrea Moiraghi


venerdì 4 giugno 2021

Pole Pole 375

 


                      Cap. XI    La mia casa è lo “slum”


Talvolta questi bambini sono costretti a vivere per strada con tutta la famiglia o almeno con la madre e si parla allora di street family, cioè famiglie di strada.

Di giorno gironzolano vuotamente per le vie urbane senza meta e senza alcun punto di riferimento, in mezzo allo smog delle auto e dei camion; sovente ai lati delle discariche, dove sopravvivono cercando cibo o qualcosa da rivendere. Di notte dormono nascosti in rifugi di fortuna (tettoie, ponti, cunicoli di fogne, case abbandonate…) o semplicemente all’ aria aperta e quasi sempre in gruppo. Sporchi e trasandati, perché non possono mai lavarsi, vestono di stracci sudici e luridi e non hanno quasi mai scarpe.



Andrea Moiraghi