venerdì 22 febbraio 2019

Pole Pole 259






                     Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu



Cerco di fare in modo che in casa nostra almeno non si sprechino acqua e cibo, perché ho ben presente le condizioni di chi ne è privo. Provo, ovviamente insieme a mio marito, ad insegnare ai nostri figli ancora piccoli che ciò che abbiamo ricevuto gratuitamente, senza avere particolari meriti, ma grazie alla fortuna di essere nati in un Paese piuttosto che in un altro, deve essere almeno in parte condiviso.
 Andrea Moiraghi

venerdì 15 febbraio 2019

Pole Pole 258

                        Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu


 La natura poi in Kenya ti riconcilia con la vita: puoi vedere spettacoli naturali meravigliosi, puoi osservare animali che prima conoscevi solo grazie ai libri e ai documentari, avere incontri ravvicinati con elefanti, giraffe e zebre, sia visitando i parchi, sia addentrandoti in zone più periferiche e selvagge.
Visitare l’Africa è stato un viaggio differente da ogni mio altro e credo che questa affermazione sia facilmente condivisibile dai molti che ci sono stati, a meno che non abbiano soggiornato in un villaggio turistico, dove la vita e le esperienze che si possono fare, sono simili in tutte le parti del mondo. Per me è stato un lasciarsi visitare dall’Africa e dagli Africani, lasciare che il loro modo di vivere, le loro condizioni, i loro problemi entrassero nella mia mente, nel mio cuore, sotto la mia pelle bianca, per non uscirne più. Così quando oggi guardo i miei figli color dell’ ebano africano, non posso fare a meno di pensare ai bimbi che vivono là; quando i miei bambini sono ammalati il pensiero corre a quelli che in Africa non hanno le medicine per curarsi, alle loro mamme che devono troppo spesso sopportare il dolore di vedere la propria creatura soffrire per la malattia, la fame, la miseria…senza poter fare nulla.

Andrea Moiraghi

venerdì 8 febbraio 2019

Pole Pole 257





                    Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu



Non eseguono solo dei ritmi, ma “fanno la musica” e sono anche piuttosto bravi. Sono ospitali e condividono con piacere il poco che hanno. Camminano e camminano sempre. Uno degli aspetti che subito mi colpì quando per la prima volta mi recai in terra africana, fu il vedere continuamente persone in marcia lungo le strade, di giorno e di notte. Anche la sera, nonostante l’illuminazione elettrica inesistente, ovunque c’era gente che camminava con un’andatura sostenuta, consapevole di dover percorrere parecchi chilometri per giungere a una destinazione. Ma quale sarà mai?.

Andrea Moiraghi

venerdì 1 febbraio 2019

Pole Pole 256

                       Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu

Bambini, giovani, adulti e anziani costantemente in guerra, in lotta per la sopravvivenza propria e dei propri cari; in attesa di qualcosa, ma non un’attesa colma di speranza, un avvento, bensì l’attesa di chi sa che il proprio imminente destino è quello di cadere dal ramo come foglia nel vento autunnale.
             Per fortuna il Kenya non mi ha lasciato solo ricordi tristi. Nonostante la durezza della vita le persone che non versano in gravi condizioni, sono generalmente molto allegre e gioviali. Sorridono e ridono molto volentieri, di una risata larga e cristallina che illumina il viso scuro, come una fila di lampadine accese nella notte. Cantano e danzano con estrema facilità; ovunque senti musica proveniente da radioline acquistate con fatica. Intonano i loro canti e li accompagnano con il movimento ritmico e inevitabile del loro corpo; noi cantiamo e stiamo fermi, loro cantano e si muovono con una naturalezza invidiabile e una partecipazione profonda a ciò che stanno facendo. 

Andrea Moiraghi