venerdì 25 settembre 2020

Pole Pole 340

 



                              Cap. X   Embul Bul  

  Non c’è casa che non abbia un lutto per Aids, i funerali sono quotidiani, e i produttori di bare fanno buoni affari, ma per molte famiglie quattro assi di legno inchiodate sono un lusso proibitivo. I più avvolgono i loro cari defunti in un lenzuolo bianco chiuso alle estremità, e su carriole arrugginite li portano nel luogo della sepoltura.

A Bul-Bul, l’antica tradizione maasai vuole che i padri siano sepolti davanti a casa e gli altri dietro. Così uno la morte se la ritrova sempre sotto gli occhi, quando esce e quando torna, anche chi non vorrebbe pensarci.

Ho parlato di suor Liliana e del dispensario perché qui prende avvio la mia storia, un’avventura di fatica, di rinunce ma anche di grande gioia. Liliana è originaria della mia città e a lei mi lega una speciale amicizia. Diversi anni fa abbiamo condiviso a Shashamane, in Etiopia, un’esperienza di volontariato che ha avuto grande importanza per entrambi. 


 Andrea Moiraghi

giovedì 17 settembre 2020

Pole Pole 339





                                        

                                                Cap. X   Embul Bul     

                                                                

     Ogni giorno il “Daily Nation”, quotidiano di Nairobi, riserva due tre pagine ai necrologi, quasi interamente dedicati ai morti per Aids. Le periferie di Nairobi, come quelle di quasi tutte le grandi città africane, sono immense discariche dove vivono in pericolosa promiscuità milioni di esseri umani. Negli slums le condizioni di vita sono intollerabili. Qui dilagano la prostituzione e la delinquenza, frutto non di naturale inclinazione al male, ma comprensibili espedienti di sopravvivenza, benché a sopravvivere siano sempre in meno. 

Andrea Moiraghi

venerdì 11 settembre 2020

Pole Pole 338

 

                            Cap. X   Embul Bul 

Non vi sono industrie né progetti che facciano sperare nel miglioramento della situazione. Solo l’aria è buona. Ma quando piove è un disastro: si aprono enormi buche su strade e sentieri, e muoversi tra pozze e fango diventa un’impresa temeraria

Poche sono le case dotate di elettricità e acqua corrente. Le condizioni igieniche sono precarie e gravi le incidenze di malattie respiratorie e cutanee, dovute in gran parte alle avversità ambientali. Secondo stime governative, i sieropositivi sono il cinquanta per cento della popolazione adulta e il sessantaquattro per cento della popolazione giovanile, ma secondo suor Liliana, che dirige il dispensario, la percentuale raggiunge addirittura il settantadue per cento. La vita media è molto bassa anche per effetto della malnutrizione, dell’elevata mortalità infantile e della tubercolosi notevolmente diffusa.

Andrea Moiraghi

venerdì 4 settembre 2020

Pole Pole 337




 

                          Cap. X   Embul Bul                                                                     

In lingua maasai, Bul-Bul significa “luogo del riposo e dell’abbeverata”: nel suo rigoglioso verde pascolavano e pascolano le mandrie. Si trova lungo la strada che porta in Tanzania, distante da Nairobi non più di venti chilometri. Bul-Bul  si è ampliato, ma si sono moltiplicate solo le baracche. Negli ultimi anni l’antico villaggio è andato via via trasformandosi in una cittadina di poco più di quarantamila abitanti. Il novanta per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà indicata dal governo. Le case sono di fango e lamiera, persino di cartone.

Andrea Moiraghi