giovedì 29 luglio 2021

Pole Pole 383


 

                  Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

             Gli slum di Nairobi, a detta degli “esperti sul campo”, Zanotelli e Kizito, per citare due nomi (missionari comboniani, nonché giornalisti, rispettivamente ex direttore e attuale direttore del mensile Nigrizia), sono le peggiori del mondo. Questo poco invidiabile primato viene loro dall’ essere ancora più degradati delle favelas brasiliane o delle bidonville messicane e indiane, due sinonimi per indicare la stessa miserabile realtà.

Andrea Moiraghi

venerdì 23 luglio 2021

Pole Pole 382




 

                    Cap. XI    La mia casa è lo “slum”


Anche Sami un tempo faceva parte di questi bambini.

            “Dov’ è casa tua?” avevo chiesto a lui, con una di quelle domande fatte ad arte per rompere il silenzio e per togliere d’ imbarazzo il piccolo.

            “My house is here in   . My house is the slum”. La mia casa è qui a …. La mia casa è la baraccopoli”.

             Questa frase non la dimenticherò mai. Mi introduceva in un mondo a me sconosciuto: gli slum, le città di baracche nella più grande città di Nairobi, una megalopoli in continua espansione, che ha raddoppiato la sua popolazione nell’ arco di dieci anni e oggi si stima conti circa tre milioni di abitanti, ma il numero preciso nessuno lo sa, perché non esistono censimenti rigorosi e affidabili.

Andrea Moiraghi


mercoledì 14 luglio 2021

Pole Pole 381

 


Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

Oggi qualsiasi guida del Kenya e le agenzie di viaggio, loro malgrado, sono costrette a mettere in guardia il turista dal pericolo dei boy street, essenzialmente per il rischio di furti e di borseggiamenti. Non tutti sono santerelli, lo ammetto, ma raramente ho sentito o letto parole di comprensione o almeno di compassione verso queste creature. Solo all’ interno di organizzazioni umanitarie, laiche o religiose, ho potuto cogliere una reale volontà di conoscere e combattere con impegno questa piaga sociale. Mi chiedo, con intenti sinceri, se non dovremmo almeno interrogarci sulle nostre eventuali colpe per questa società di indifferenza che abbiamo creato. Invece, mi par di capire che oggi i bambini di strada africani sono diventati il triste capro espiatorio di tanti problemi sociali di larga scala, che affondano le loro radici nel più generale problema della povertà e della sperequazione economica di gran parte del mondo. Inevitabilmente il mio pensiero va a Matteo ed Elisa, i miei figli in adozione, originari dell’ Africa e mi domando se la vita nella propria terra avrebbe potuto riservar loro le angosce di un esistenza negata, in una qualche città africana divenuta a loro ostile e aliena.

Andrea Moiraghi


venerdì 9 luglio 2021

Pole Pole 380

 


                        Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

Alcuni di questi bambini poi, troppo abituati a una vita vagabonda e libera, soprattutto priva di regole, mai accetterebbe una vita in una qualche istituto o struttura di recupero, con norme e orari prefissati e soprattutto la sottomissione a una autorità superiore, pur armata di buoni sentimenti e finalità educative.In tanti anni di Africa, sia io che i miei amici dell’ APA abbiamo visto molti di questi bambini, conosciuti e curati alcuni, soprattutto a Kahawa, dove ci vengono portati dai missionari.

Andrea Moiraghi

venerdì 2 luglio 2021

Pole Pole 379

 


                  Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

A queste patologie bisogna aggiungere le turbe irreversibili del sistema nervoso. Fortunatamente, mi diceva l’ amico Masino, qualcuno si occupa di loro; nella sola Nairobi esistono un centinaio di organizzazioni umanitarie e centri di accoglienza per questi piccoli. Ma le caratteristiche della loro vita, rendono difficile poterli seguire e tentare un recupero, così come stabilire un contatto, causa la diffidenza e il sospetto verso chi li avvicina, seppur con il sincero intento di aiutarli.

Andrea Moiraghi