Cap. X Embul Bul
Anch’ io conosco bene Sister Liliana e ancor più la sua
squisita ospitalità e interessamento al nostro ambulatorio, ma non conosco
sicuramente Embul Bul come Dino, ed allora mi pare giusto che sia lui a
parlarcene. Dunque la penna al nostro collega per la storia dell’ ultimo
ambulatorio APA, con l’ aggiunta di qualche sua personale riflessione. Ho poi
voluto chiudere il capitolo con la testimonianza diretta e fresca dei nostri
amici e colleghi Rodolfo e Marta Piana di Milano, che ci è piaciuta sia per il
trasporto che trapela dalle parole, sia per l’ esposizione un po’ singolare.
Embul-Bul,
chiamato più semplicemente Bul-Bul dai nativi, è uno dei più antichi villaggi
del Kenya. Sorge ai piedi delle colline di Ngong, dove un tempo Karen Blixen
tentò di far crescere il caffè, con le sfortunate conseguenze narrate nel libro
“La mia Africa”. Proprio qui ho vissuto una delle tappe più importanti della
mia esistenza, qui, vicino a Karen, la cittadina che prese il nome dalla
scrittrice danese. In questo paese che amo più d’ogni altro dell’Africa, mi
trovo in perfetta armonia con quanto scrive Ryszard
Kapuscinski, giornalista e scrittore polacco, su “Ebano”: l’Africa non
esiste, ma esistono gli uomini che si incontrano in un territorio sterminato a
sud del mondo.