giovedì 30 gennaio 2020

Pole Pole 306




                           Cap. IX    Bilacha di Merti 


“Posso provarci, ma non certo qui, al buio, in mezzo alla polvere e alla sabbia, senza guanti. Dobbiamo andare al dispensario”, proposi. Malley tradusse e spiegò tutto ai genitori i quali subito acconsentirono, forse per il solo fatto che fosse un bianco a parlare, ma prima di partire, tirarono fuori da uno straccio arrotolato alcuni soldi di carta sdrucita e li rilasciarono a quell’ anziano, che imperterrito continuava a gesticolare con le sue erbe e i suoi rametti, pronunciando ora strane frasi, a me ovviamente incomprensibili. 

Andrea Moiraghi

venerdì 24 gennaio 2020

Pole Pole 305


                              Cap. IX    Bilacha di Merti 


I genitori erano preoccupati perché la loro figlia non si alimentava e non evacuava da due settimane e soprattutto per la sua rigidità addominale, che la mamma mi faceva palpare prendendo la mia mano e portandola sull’ addome della piccola, continuando a parlare, senza rendersi conto che io non potevo afferrare una sola parola.
Con le mie flebili reminiscenze di chirurgia pediatrica, imparate all’ università, ma mai tradotte in pratica, pensai subito ad un’ occlusione intestinale acuta e conscio dell’ urgenza e della gravità del caso, mi consultai con Malley e mi offrii di liberare manualmente l’ intestino della piccola.
“Ma tu sei capace?”, chiese il mio amico, con un tono che non nascondeva il suo scetticismo. D’ altra parte mi aveva sempre visto armeggiare tra denti e pinze odontoiatriche.


Andrea Moiraghi

mercoledì 15 gennaio 2020

Pole Pole 304






                             Cap. IX    Bilacha di Merti 

Tutto l’ insieme aveva un non so che di grottesco e lugubre al contempo, quasi suggestivo alla luce delle lampade a petrolio e ai raggi della luna, ma la realtà era ben più tragica: c’ era una bambina che stava morendo. Compresi subito che per Bilacha il quadro clinico era grave e chiesi a Malley di tradurmi quanto padre e madre mi andavano dicendo in modo sorprendentemente calmo e pacato, così, pole pole.

Andrea Moiraghi

venerdì 10 gennaio 2020

Pole Pole 303


                            Cap. IX    Bilacha di Merti 




I due ragazzi ci condussero verso una capanna, dove una bimba all’ apparenza quasi adolescente, giaceva sdraiata sulla terra spoglia, accanto alla mamma. Mi chiesero se come medico potevo fare qualcosa. La piccola era incosciente, respirava a fatica, la pelle rinsecchita appariva distesa sulle ossa, tale era la sua magrezza; non si alimentava da quindici giorni e nelle ultime ore neppure più beveva. Aveva dieci anni e si chiamava Bilacha, mi dissero, che in lingua borana vuol dire farfalla. Accanto all’ ammalata e ai suoi genitori stava un uomo anziano, che buttava foglie e piccoli rametti in una tinozza piena di acqua, non troppo pulita alla scarsa luce, con una strana  eleganza e ritualità di movimenti, che mi parevano fuori luogo data la circostanza.



Andrea Moiraghi

venerdì 3 gennaio 2020

Pole Pole 302







                          Cap. IX    Bilacha di Merti 


Alla luce della nostra torcia e della luna, quei bambini e quelle bambine, con i loro nasi mocciosi e i denti bianchissimi, messi in mostra dal loro continuo sorridere, ispiravano una grande tenerezza. Ero senz’ altro una novità la mia presenza bianca fra quelle persone nere, molte delle quali mi parlavano confusamente e senza tregua, ma io non capivo niente della loro lingua.

Andrea Moiraghi