giovedì 22 dicembre 2016

Pole Pole 150

                       Cap. V Kahawa, caffè amaro


Chiunque solista Abbia Anche per Un momento Abbandonato i verdi giardini e Le Capanne di lusso dei Villaggi turistici della costa del Kenya e si SIA addentrato con curiosità in questo immenso e paese bellissimo, non Avrà potuto EVITARE di constatare il divario Che separa Una ristretta minoranza di Ricca popolazione o benestante Dalla soverchiante Maggioranza di Pezzenti Che non solo non Hanno beneficiato delle lusinghe della modernità, ma restano tuttora esclusi da Qualsiasi Benevolo futuro. Vivono in baraccopoli spaventose, Venire Soweto, o al meglio, in desolanti suburbi un ridosso di Città, Venire Kahawa, Che Non Hanno nulla da offrire. Rappresentano Quella enorme parte di umanità del Sud del Mondo, il Che Nemmeno si interroga o si si riflette sull'incomprensibile Concetto di Globalizzazione, ma che porta i Segni, nel Corpo e nell'anima, della sopraffazione, della fama, della Malattia e dell ' abbandono.


Andrea Moiraghi

mercoledì 14 dicembre 2016

Pole Pole 149






                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Quale sarà il prezzo da pagare per partecipare al grande gioco, per potere avere anche solo un minimo di attenzione da parte dei grandi. E di quali valori sarà portatore questo modello di sviluppo che deriva in tutto e per tutto dal “ Regno della Quantità”.

Andrea Moiraghi

venerdì 9 dicembre 2016

Pole Pole 148

Cap. V Kahawa, caffè amaro

       Inevitabilmente fautori e detrattori avanzano Ragioni Dirette per convalidare o contestare questo tipo di Evoluzione. L'argomento E Oggetto di Particolare ATTENZIONE da parte dei Mezzi di Comunicazione ed e nata una vera e propria letteratura in Proposito. Dal punto di vista geopolitico VIENE spontaneo chiedersi Quale parte potranno Avere i paesi africani, con le Loro economica delicata e traballanti, all'interno del Mercato globale sostenuto da giganti Economici. Quale tipo di Aiuto potranno derivarne per la Loro Crescita Ed Il Loro Sviluppo. 



Andrea Moiraghi

mercoledì 30 novembre 2016

Pole Pole 147





                      
                     Cap. V Kahawa, amaro caffè


Oggi l'Occidente, e Più in generale il Nord del mondo, si riflette e si interroga sul significato e Sulle Modalità Attraverso le qualificata si esprimerà il Principio di Globalizzazione Che informa i Mercati e le economie dei paesi cosiddetti "Avanzati"; Le Nuove Tecnologie e le RETI telematiche Hanno reso possibile ed inevitabile l'irruzione del Concetto di Mercato globale Che imporrà Una revisione dei Processi e delle Modalità di lavoro e di Produzione.

Andrea Moiraghi


venerdì 25 novembre 2016

Pole Pole 146

                       Cap. V Kahawa, amaro caffè

Per Quel che mi riguarda, credo Che Cio che conta davvero Nella vita Possa Essere ricondotto un Pochi attimi o avvenimenti Che definiscono per sempre la propria identità e la Consapevolezza di sé. Innumerevoli Sono le strade per giungere ad Una similitudine conquista. Io, negligente ed inetto, beneficiato Ho dell'inconsapevole Aiuto Degli Amici dell'APA., Per i Quali la mia gratitudine E davvero poca cosa. Spero di riuscire a dare di più e di ricambiare Nel Corso of this Magnifica Esperienza, Che prosegue..

Andrea Moiraghi

giovedì 17 novembre 2016

Pole Pole 145






                        
                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Ho avuto la fortuna di vedere e conoscere, almeno in parte, quell’Africa che la Gallmann preferisce cantare, tuttavia mi piacerebbe domandarle come si può chiudere gli occhi sull’altra Africa che inspiegabilmente non ho avuto occasione di conoscere prima attraverso la televisione ed i quotidiani. Sull’asserzione poi che “… non serve a niente.” tutti noi, Padre Alex, sister Rosa, Andrea, Dino, Velia, e mille altri, compreso il sottoscritto, che operano sperando in un futuro migliore per questi popoli ed anche per noi, ci auguriamo ardentemente che si sbagli.

Andrea Moiraghi

venerdì 11 novembre 2016

POLE POLE 144


                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Nell’introduzione al suo libro “La notte dei leoni” Mondadori 1998, Kuki Gallmann scrive: “C’è un’Africa di tragedie e carestie, di corruzione e guerra…Città sovrappopolate, mendicanti che annusano colla, bidonville dove fogne a cielo aperto portano i luridi rifiuti di gente senza lavoro, senza casa, senza futuro e senza speranza…E’ l’Africa che si legge su tutti i quotidiani, quella che vediamo ogni giorno alla televisione…Non canto quell’Africa. Non c’è bisogno di un ennesimo resoconto negativo che lascia un sapore amaro, e che NON SERVE A NIENTE. “

Andrea Moiraghi

venerdì 4 novembre 2016

Pole Pole 143




                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Il personale locale, laico e religioso, ci è particolarmente utile nel rapporto col paziente dal quale ci divide la nostra totale ignoranza della lingua Kikuyu e Swahili; non ha però nessuna nozione su mezzi e modalità per attuare una disinfezione di base dello strumentario. Rilevo inoltre che nonostante l’Aids sia la patologia più diffusa, tanto le mie assistenti quanto il sottoscritto, lavoriamo normalmente, adottando la normale protezione e cautela, ma senza angoscia e paure ingiustificate.

Andrea Moiraghi

venerdì 28 ottobre 2016

Pole Pole 142

                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro

La differenza sta nella considerazione del denaro sborsato, nella misura in cui quattrocento scellini significano salvare un dente, ma anche rinunciare a tre o quattro pasti per la numerosa famiglia.

Attraverso queste pagine ringrazio chi dona all’APA materiale d’uso e strumentario odontoiatrico, a patto che non si pensi che uno strumento inutile o malfunzionante a casa nostra, possa essere di valido aiuto in Africa.

Andrea Moiraghi

giovedì 20 ottobre 2016

Pole Pole 141






                     Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Un’otturazione ben eseguita da un professionista competente, quindi durevole nel tempo, sembrerebbe la miglior cura sia del dente in questione, sia della sfiducia maturata dal paziente, che si è privato poco tempo prima di quattrocento scellini, sperando in una terapia efficace. Le aspettative del nostro paziente di Kahawa sono quindi identiche a quelle dei nostri pazienti senza eccezione alcuna.

Andrea Moiraghi

venerdì 14 ottobre 2016

Pole Pole 140

                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


La realtà di questo luogo impone il contenimento dei prezzi a livelli accettabili e che comunque sottolineino il valore della prestazione per il fruitore. Ovviamente i pazienti provenienti dalla baraccopoli oppure chiunque non disponga di denaro sufficiente viene curato gratuitamente.Se è pur vero che moltissimi non possono neppure permettersi l’otturazione di un dente per quattrocento scellini, non di meno ho constatato che un’importante quota di pazienti rifiuta la terapia conservativa dopo il fallimento di otturazioni incongrue e mal eseguite poco tempo prima da personale locale.

Andrea Moiraghi

mercoledì 5 ottobre 2016

Pole Pole 139





                  Cap. V    Kahawa, caffè amaro



La richiesta del paziente è frequentemente l’estrazione. Le circostanze mi hanno costretto ad estrarre denti che potevano essere salvati. Le prestazioni odontoiatriche vengono pagate con cifre irrisorie: duecento scellini un’estrazione, quattrocento un’otturazione che da noi equivalgono rispettivamente a tre e a sei euro, mentre presso i dentisti di Nairobi le stesse prestazioni avrebbero un costo paragonabile a quello di casa nostra. 

Andrea Moiraghi

venerdì 30 settembre 2016

Pole Pole 138

                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Lo stato di salute orale di questi bambini è molto soddisfacente e ritengo sia dovuto alla qualità del regime alimentare che la struttura propone e che si riflette inoltre sullo stato di salute generale.
Il lavoro nel nostro studio dentistico si svolge all’insegna della routine. Si visitano e si curano in media una ventina di pazienti al giorno e il tipo di prestazioni è sovrapponibile a quelle erogate nei nostri studi in Italia, seppur meno sofisticate, data l’assenza o inadeguatezza di attrezzature e strumentario a disposizione. L’importante opera di installazione di uno studio dentistico a Kahawa, merita infatti una revisione critica. Anche costretti a lavorare in condizioni estreme, credo sia possibile offrire un lavoro qualitativamente valido. 

Andrea Moiraghi

venerdì 23 settembre 2016

Pole Pole 137






                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Uomo minuto e umile, ha creato una struttura che ospita ottanta bambini di strada, che vivono in comunità. Si tratta di una struttura molto ben organizzata e gestita; è presente una scuola, un dormitorio, una cucina con autoclave, un pozzo che preleva l’acqua a 150 metri di profondità, spazi verdi per il gioco e la ricreazione, l’infermeria con piccolo locale annesso per day hospital.

Andrea Moiraghi

venerdì 16 settembre 2016

Pole Pole 136

                  Cap. V    Kahawa, caffè amaro


L’opera dei missionari potrebbe sembrare poca cosa, ma nella baraccopoli la presenza della missione rappresenta l’unico spiraglio di un futuro possibile. Ogni anno faccio visita a Soweto per selezionare i bambini che necessitano di cure odontoiatriche.
Sempre a Kahawa vive e lavora un altro padre missionario della Consolata, anche lui di nome Alex, ma del quale mi sfugge il cognome. 


Andrea Moiraghi

venerdì 9 settembre 2016

Pole Pole135






                       Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Periodicamente, specie in occasione delle elezioni politiche, qualche dignitario del potere centrale fa visita alla baraccopoli e lascia in quell’aria malata le vane promesse di un futuro migliore. Da tempo a Soweto non accade nulla di buono e le storie di violenza, degrado, fame e malattia invariabilmente si ripetono. Padre Alex, con i missionari che lo hanno preceduto, ha edificato a Soweto una chiesa ed una scuola elementare, provvedendo all’istruzione di base, gratuita, di bambini altrimenti esclusi, ed anche una mensa per offrire almeno un pasto al giorno.

Andrea Moitaghi

venerdì 2 settembre 2016

Pole Pole 134

                         Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Nella baraccopoli non esistono servizi igienici, né corrente elettrica, né acqua corrente. Le donne percorrono quotidianamente il tratto di strada che separa questo inferno dal purgatorio di Kahawa per rifornirsi di acqua che trasportano in taniche di plastica e per acquistare al mercato il minimo per sopravvivere, quando la loro borsa lo consente. Elevatissima la percentuale di ragazze madri con più figli da sfamare, così come numerosi sono gli orfani che hanno perduto i genitori per abbandono o per malattia. All’interno di questo squallido perimetro vivono diecimila persone in totale promiscuità e non ho mai notato nulla che mi facesse pensare ad un qualsiasi interessamento del governo centrale o delle autorità al destino di questa gente.


Andrea Moiraghi 

venerdì 26 agosto 2016

Pole Pole 133







                   Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Le paurose condizioni igieniche fanno si che la terra sia habitat di una grande varietà di parassiti, fra cui la “gigas” o pulce penetrante, scientificamente Tunga Penetrans. Predilige il piede, e precisamente le dita; perfora la cute e si adagia nel derma dove produce uova. Il primo anno che mi recai a Soweto riportai a casa il simpatico animaletto in un dito del piede e lo dovetti asportare con un bisturi, attendendo poi due settimane per la guarigione, peraltro indolore. 

Andrea Moiraghi

giovedì 18 agosto 2016

Pole Pole 132





                   Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Poco lontano dal dispensario si estende la baraccopoli di Soweto. Un chilometro quadrato dove la terra è tutt’uno con le baracche fatte di paglia e fango sormontate da un malandato tetto di lamiera; strettamente addossate le une alle altre, lasciano a malapena un angusto passaggio occupato peraltro da un canalicolo si scolo delle acque e dei liquami; all’interno il pavimento è costituito dalla nuda terra dove al centro invariabilmente si trova un improvvisato braciere per cuocere le vivande.

Andrea Moiraghi

venerdì 12 agosto 2016

Pole Pole 131

                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Dal carattere schietto e deciso, incurante di qualsivoglia forma di diplomazia, l’ho vista districarsi fra le difficoltà del lavoro e della vita laggiù senza manifestare mai insofferenza o fastidio. Azzardo nel dire che ho avuto l’impressione che avesse fatto ritorno in un luogo a lei caro dal quale mancava da molto tempo. Ne ho apprezzato la professionalità e la capacità di comunicazione. Siamo divenuti amici e confido potrà ripetere questa esperienza in futuro, se il suo ormai prossimo marito lo consentirà. Senza nulla togliere alle altre mie assistenti, confesso che Velia mi è poi mancata, negli anni successivi a Kahawa.


Andrea Moiraghi

venerdì 5 agosto 2016

Pole Pole 130

                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Nell’affrontare gli impegni del lavoro volontario a Kahawa, ho sempre beneficiato della benevolenza e della fratellanza di persone speciali come Padre Alex e Sister Rosa. La mia buona sorte ha voluto poi che, la prima volta, ad affiancarmi nel lavoro ci fosse Velia Zaffino, assistente alla poltrona a Varese, anche lei alla sua prima esperienza di lavoro in Africa. La sua è stata un’accettazione entusiastica non solo del lavoro, che inevitabilmente si è sempre svolto in condizioni critiche, ma anche del luogo che non corrisponde esattamente all’iconografia solare e paradisiaca dell’Africa da cartolina.


Andrea Moiraghi 

venerdì 29 luglio 2016

Pole Pole 129

Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Per ovvi motivi di sicurezza Padre Alex ha sempre preferito che usassimo il suo fuoristrada per recarci al lavoro. Attraversando il lungomare di Kahawa, quasi a passo d’uomo, si abbandona il tratto di strada asfaltata per imboccare una carreggiata che sicuramente non ha mai conosciuto tempi migliori, tanto disastrata e sconnessa da mettere a dura prova sia il mezzo che l’abilità del guidatore. Il dispensario è costituito da due edifici di recente costruzione, gradevoli e puliti, all’interno dei quali Sister Rosa, suora missionaria delle Elisabettine di Padova, cerca di far fronte con piglio manageriale agli innumerevoli problemi della gente, riuscendo a gestire al meglio l’ambulatorio pediatrico, la farmacia e il nostro studio dentistico.

Andrea Moiraghi

giovedì 21 luglio 2016

Pole Pole128








                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


In questo contesto sono stato a lavorare più di una volta e sempre ospite di Padre Alex per tutto il periodo della mia permanenza. All’interno della missione dispongo di una stanzetta e posso usufruire di una doccia, forse uno dei pochi esemplari a Kahawa. Ogni mattina mi reco con la mia assistente, al dispensario della missione, distante poco più di un chilometro. 

Andrea Moiraghi

venerdì 15 luglio 2016

Pole Pole 127

Cap. V    Kahawa, caffè amaro

 In queste polverose vie, durante il giorno, migliaia di persone si muovono nei due sensi, come un enorme serpente, senza possibilità di capire dove siano diretti e perché. Padre Alex chiama la principale di queste vie il “lungomare di Kahawa”. Ogni strada, percorribile, a piedi o in auto, è costeggiata da queste fatiscenti costruzioni in legno in modo da costituire una sorta di mercato permanente.
In questo contesto sono stato a lavorare più di una volta e sempre ospite di Padre Alex per tutto il periodo della mia permanenza.

Andrea Moiraghi

venerdì 8 luglio 2016

Pole Pole 126

                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro


           Dei venticinquemila abitanti di Kahawa, solo una esigua minoranza trova ricovero in questi edifici ai piedi dei quali si srotola un’ininterrotta fila di baracche di legno e lamiera, che costeggiano le vie principali, dentro le quali si svolgono i traffici più disparati e non sempre puliti. Negozietti dove si può trovare di tutto un po’, bar che servono birra e distillati artigianali ricchi di metanolo che lentamente ed inesorabilmente avvelenano l’avventore. In questi stessi bar prospera la prostituzione e l’Aids  trova terreno fertile. In altre baracche qualcuno si ingegna in varie attività: riparare biciclette, tagliare capelli, cucire vestiti, che permettono a malapena di sbarcare il lunario.


Andrea Moiraghi

giovedì 30 giugno 2016

Pole Pole 125









                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro



I cosiddetti servizi sono quanto di più aleatorio possa esistere. La corrente elettrica viene sospesa più volte sia di giorno che di notte; l’acqua “potabile” che sgorga dal rubinetto va almeno prudentemente bollita; la rete fognaria è poi un crudele eufemismo.

Andrea Moiraghi

giovedì 23 giugno 2016

Pole Pole 124






                        Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Muri che non conoscono l’intonaco, tetti che mancano, forme bizzarre o perlopiù grossolane e squadrate concepite da improbabili architetti, consanguinei del caos, dediti all’improvvisazione. All’interno di questi “palazzi” hanno trovato sistemazione, in minuscoli appartamenti, i più abbienti e fortunati, insegnanti e commercianti, che costituiscono la  middle class, pagando peraltro affitti astronomici che decurtano stipendi già asfittici.

Andrea Moiraghi

giovedì 16 giugno 2016

Pole Pole 123








                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Kahawa è un disordinato agglomerato urbano nato da uno stato di impellente necessità di contenere più gente possibile in un paese che ha conosciuto in dieci anni il triplicarsi della sua popolazione. Gli edifici, nei quali sono ricavati angusti appartamenti, denunciano con disarmante evidenza quanto l’edilizia popolare sia ancora, in Kenya, lontana dal concetto, per noi scontato, di casa dignitosa.

Andrea Moiraghi

venerdì 10 giugno 2016

Pole Pole 122

Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Conrad, Borges, De quincey, Céline…fanno parte della cerchia di autori che continuamente rileggo. Vorrei possedere l’efficacia narrativa di Conrad, o la profonda e delicata eleganza di Borges, la prosa fluente di DeQuincey, o la rude e scorbutica dialettica di Céline e forse riuscirei a scrivere di Kahawa e di Soweto in modo da giungere al cuore di chi leggerà queste righe. Mi si perdoni la presunzione di questo timido tentativo e da subito mi appello all’indulgenza del lettore se quanto seguirà potrà assomigliare ad altre descrizioni sicuramente scritte meglio.

Andrea Moiraghi

venerdì 3 giugno 2016

Pole Pole 119






                  Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Non avevo mai visto prima di quel tempo una baraccopoli, se non in qualche avaro servizio televisivo, né le mie letture mi hanno soccorso ad evitare l’amara sorpresa. Inutile; esistono aspetti della realtà che sono decisamente fuori portata dei mezzi di comunicazione di massa, altrimenti detti media.

Andrea Moiraghi

venerdì 27 maggio 2016

Pole Pole 121

Cap. V    Kahawa, caffè amaro


                Ho visto questo sobborgo di Nairobi, a diciotto chilometri a nord-est della città, dal nome così sfizioso che ci si potrebbe attendere la gradevole vista di verdi colline coltivate da cui proviene poi la bevanda più amata nel nostro paese. A ridosso di questo suburbio si trova la baraccopoli di Soweto, nome che richiama alla memoria l’omonimo ghetto della popolazione nera di Johannesburg in Sudafrica.


Andrea Moiraghi 

giovedì 19 maggio 2016

Pole pole 120








                          Cap. V    Kahawa, caffè amaro

     

       Mi tornavano alla mente le parole di Kurz, nel romanzo di Conrad "Cuore di tenebra",

       "l'orrore, l'orrore". Kawawa, in Swahili, vuol dire caffè. Mi è stato detto, ed Andrea

        me lo conferma, che nei dintorni esistono ancora piantagioni di caffè.

       Io non ne ho viste.

      Andrea Moiraghi
     

venerdì 13 maggio 2016

Pole Pole 119

Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Mi tornavano alla mente le parole di Kurz, nel romanzo di Conrad “Cuore di tenebra”, “ l’orrore, l’orrore”.
Kahawa, in Swahili, vuol dire caffè. Mi è stato detto, ed Andrea me lo conferma, che nei dintorni esistono ancora piantagioni di caffè. Io non ne ho viste. Ho visto questo sobborgo di Nairobi, a diciotto chilometri a nord-est della città, dal nome così sfizioso che ci si potrebbe attendere la gradevole vista di verdi colline coltivate da cui proviene poi la bevanda più amata nel nostro paese. A ridosso di questo suburbio si trova la baraccopoli di Soweto, nome che richiama alla memoria l’omonimo ghetto della popolazione nera di Johannesburg in Sudafrica. 


Andrea Moiraghi

venerdì 6 maggio 2016

Pole Pole 118







                        Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Mai, viaggiando in Africa avevo conosciuto l’inquietudine e la paura. Sarà stata l’incoscienza dei vent’anni oppure l’ignoranza dei problemi o entrambe le cose. A Kahawa, almeno inizialmente, ho respirato la paura. L’umanità offesa e degradata di quel luogo, inurbata e povera, l’edilizia fatiscente, i bambini di strada che respirano colla, la vita fatta di espedienti, la percezione di tradizioni ormai lontane che in quel luogo non avrebbero mai più potuto rivivere, mi hanno regalato una delle più terribili sensazioni di incertezza ed estraneità che per un attimo hanno messo in seria discussione la mia presenza in quel luogo

Andrea Moiraghi

venerdì 29 aprile 2016

Pole Pole 117

Cap. V    Kahawa, caffè amaro


La cosa suscitò nel gruppo ilarità, ma anche sconcerto ed inquietudine. Forse sarà stato il sole africano a fare lo sgambetto alla nostra guida. Sta di fatto che ci fermammo lungo la strada per degustare un ottimo e maturo ananas, offerto da Andrea, che subito ristabilì il giusto equilibrio delle cose.
Giungiamo a Kahawa all’ora di pranzo dove veniamo amichevolmente accolti da Padre Alex Moreschi, missionario della Consolata di Torino e parroco della chiesa cattolica di Kahawa.


Andrea Moiraghi

venerdì 22 aprile 2016

Pole Pole 116







                       Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Dal Flora Hostel partiamo per raggiungere le missioni guidati da Andrea. Coordinare lo spostamento e il lavoro di nove persone e fare in modo che tutto funzioni alla perfezione, non è stato compito facile; anzi, credo che il peso di una tale responsabilità abbia fatto in modo che per ben due volte, durante il viaggio verso le missioni, Andrea scambiasse le immense piantagioni di ananas della “Del Monte” per magnifiche colture di pompelmi, indicandocele a gran voce.

Andrea Moiraghi

venerdì 15 aprile 2016

Pole Pole 115

Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Dietro quei sorrisi spontanei, ci sono le loro tragedie e le loro speranze, c’è tutta la complessità della loro vita che Andrea ha imparato da tempo a riconoscere.
Il 2 Agosto di qualche anno fa mi ritrovo a Nairobi con nove amici dell’APA, dopo un estenuante volo che comprese anche un inatteso scalo a Gibuti e che cumulò un ritardo tutto africano. 

Andrea Moiraghi

venerdì 8 aprile 2016

Pole Pole 114







                    Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Velia rispose affermativamente senza alcuna esitazione. Il gioco era fatto. Avrei lavorato a Kahawa. Nel periodo che precedette la mia partenza ho rivisto più volte Andrea trasformando una semplice conoscenza in una salda amicizia. Questa stessa amicizia riflette lo spirito che pervade l’APA, inteso come partecipazione ai problemi della gente, come umiltà di intenti nel percepire lo sgomento di uomini, donne e bambini che non hanno nulla, eppure sorridono. 

Andrea Moiraghi

venerdì 1 aprile 2016

Pole Pole 113

Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Cominciò col dire che ero la persona più adatta per lavorare in quel luogo per il fatto che ero già stato in Africa, mi lusingò dicendomi che data la mia anzianità professionale me la sarei cavata di fronte ad ogni difficoltà e comunque si doveva riservare compiti meno gravosi a colleghi con minore esperienza; quanto a lui, doveva obbligatoriamente recarsi ad Isiolo, al nord, per verificare l’operatività dello studio presente in quella diocesi. Non fece mancare la ciliegina sulla torta quando propose a Velia Zaffino, assistente alla poltrona, che non aveva mai messo piede in Africa, di affiancarmi come assistente in quel luogo.


Andrea Moiraghi

venerdì 25 marzo 2016

Pole Pole 112





         

                   Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Il ricordo del Sudan meridionale e dei popoli che avevo incontrato in quelle terre, Nuer, Dinka, Shilluk, Azande, che vivevano in pace in quegli orizzonti sconfinati, faceva a pugni con quella prospettiva. Confesso che l’abilità con la quale Andrea mi servì Kahawa su di un piatto d’argento gli fece improvvisamente guadagnare la mia simpatia. 

Andrea Moiraghi

venerdì 18 marzo 2016

Pole Pole 111

Cap. V    Kahawa, caffè amaro

 Questa strana simmetria mi si rivela oggi come parte integrante di un misterioso disegno che mi ha riportato di nuovo fisicamente in Africa e mi ha restituito un amico. Confermo comunque ad Andrea la mia disponibilità a lavorare con l’APA. Ottengo in risposta l’invito a partecipare ad un’incontro con colleghi, assistenti ed odontotecnici per conoscersi e verificare la composizione del gruppo che sarebbe partito di lì a poco. Andrea mi propone ( anche se sarebbe più esatto parlare di benevola imposizione) di lavorare a Kahawa, sobborgo di Nairobi. Con un malizioso sorriso sulle labbra, Andrea mi descrive sommariamente Kahawa e l’annessa baraccopoli di Soweto.

Andrea Moiraghi

mercoledì 9 marzo 2016

Pole Pole 110





                   Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Confesso che all’inizio questo alto ed ossuto collega che patrocinava con fervore il lavoro odontoiatrico volontario in Kenya, non mi ha degnato di molta attenzione né io mi sentii lusingato di aver fatto la sua conoscenza. Questo primo deludente approccio ricalcava l’epidermica antipatia che provai quando conobbi l’amico Andrea D’Anna.

Andrea Moiraghi

venerdì 4 marzo 2016

Pole Pole 109

Cap. V    Kahawa, caffè amaro


L’iniziativa odontoiatrica dell’APA, all’interno di simili realtà, può sembrare marginale, ma in realtà si inserisce a pieno titolo nell’economia di sussistenza di queste popolazioni, dove anche un mal di denti aggiunge una pena supplementare a uomini senza colpa.

Poco più tardi partecipo ad un corso professionale di aggiornamento all’interno del quale il dott. 
Andrea Moiraghi ricava uno spazio per proiettare diapositive che illustrano il lavoro svolto dall’APA in Kenya. 

Andrea Moiraghi

venerdì 26 febbraio 2016

Pole Pole 108





 

                   Cap. V    Kahawa, caffè amaro



Tempo fa conosco il collega Dino Azzalin che mi parla dell’APA, una atipica e simpatica congrega di amici e colleghi odontoiatri che opera in aree del Kenya dove regnano povertà e disperazione, di lavoro volontario in aree isolate o baraccopoli dove si muore di fame, di tubercolosi e Aids, dove la dignità umana si annulla o si degrada nel furto e nella prostituzione; dove la lotta per la sopravvivenza occupa anche i sogni e dove la mancanza di scuole ed ospedali dichiara l’intenzionale abbandono di fasce enormi di popolazione da parte di un governo inetto e corrotto, come capita spesso di verificare in Africa. 

Andrea Moiraghi

venerdì 19 febbraio 2016

Pole Pole 107


                          Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Gli studi di medicina hanno occupato molto del mio tempo, inoltre in quel meraviglioso paese si è scatenata una guerra civile tuttora in corso, che sta decimando proprio quei popoli che mi avevano accolto anni prima. La benevolenza del caso o del destino si è fatta attendere a lungo, ma alla fine si è manifestata attraverso una curiosa trama.


Andrea Moiraghi