venerdì 26 marzo 2021

Pole Pole 366

 


                              Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

Il lettore che già fosse a conoscenza di queste emergenze sociali o fosse stanco di resoconti negativi, può saltare questo capitolo, che sta soltanto a completare precedenti pagine già intrise di ”drammaticità africana”, seppur prive di descrizione su queste nuove realtà. Solo gli amici Massimo e Dino ne fanno qualche accenno.

            Entrambi i fenomeni sono ben conosciuti agli “addetti ai lavori”: sacerdoti, volontari, missionari, operatori di organizzazioni umanitarie e presumo che il lettore ne abbia sentito parlare, seppure a livello di mass media si tenda a ignorarli, per non dire a nasconderli.


Andrea Moiraghi 

mercoledì 17 marzo 2021

Pole Pole 365




                               Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

A noi si era subito aggregato Sami, un ragazzino strappato alla vita randagia e violenta della strada dal mio amico missionario. Dieci anni di età, sguardo sornione e scaltro, quarto di cinque figli; padre scomparso, madre deceduta per Aids. Non voglio tediare chi legge con un ulteriore racconto dal sapore inevitabilmente amaro, ma neppure posso tradire lo spirito del libro e le persone a cui è dedicato, omettendo di parlare di due drammatiche realtà che prendono crescente spazio in seno all’ attuale società africana ed in particolare in Kenya: i bambini di strada e le baraccopoli o, per usare i corrispettivi termini locali inglesi, i boy strret e gli slum

Andrea Moiraghi

venerdì 12 marzo 2021

Pole Pole 364

 


Cap. XI    La mia casa è lo “slum”

            Grazie all’ amico Tommaso Barbero, missionario della Consolata più comunemente conosciuto come Padre Masino, col quale quattro anni or sono si è aperto lo studio dentistico di Kahawa, ho avuto occasione di visitare una baraccopoli (uno slum, come viene chiamata in lingua inglese) alla periferia di Nairobi. Era con me Rita Pignocco, assistente dentale di Ivrea, anche lei volontaria, che quell’ anno lavorava al mio fianco in Kenya. Ci accompagnavano due maestre del luogo, alle quali l’amico Masino (così chiaman tutti Padre Tommaso) ci aveva affidato, non ritenendo assolutamente prudente che girovagassimo da soli in quel dedalo di viottoli potenzialmente pericolosi. Entrambe erano insegnanti presso la scuola della baraccopoli, le cosiddette informal school, strutture scolastiche volute e costruite dai missionari in favore dei bambini che qui vi abitano. Le scuole governative sono costose e nessuno di quei bambini, per ovvie ragioni economiche, potrebbe accedervi.

Andrea Moiraghi

venerdì 5 marzo 2021

Pole Pole 363


                                      Cap. X   Embul Bul

L’ ambiente, l’ accoglienza della gente, di Padre Kevin e di Suor Liliana, sono fantastici; tutto funziona alla perfezione, nonostante i ritmi siano piuttosto sostenuti. Certamente a casa nostra, a Milano, avremmo avuto da lamentarci per la stanchezza e lo stress, ma ora un sorriso di gratitudine era la ricompensa più bella e alleviava ogni fatica. Forse proprio questa è stata la causa di un incidente che mi è capitato. 

Andrea Moiraghi