venerdì 30 settembre 2016

Pole Pole 138

                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Lo stato di salute orale di questi bambini è molto soddisfacente e ritengo sia dovuto alla qualità del regime alimentare che la struttura propone e che si riflette inoltre sullo stato di salute generale.
Il lavoro nel nostro studio dentistico si svolge all’insegna della routine. Si visitano e si curano in media una ventina di pazienti al giorno e il tipo di prestazioni è sovrapponibile a quelle erogate nei nostri studi in Italia, seppur meno sofisticate, data l’assenza o inadeguatezza di attrezzature e strumentario a disposizione. L’importante opera di installazione di uno studio dentistico a Kahawa, merita infatti una revisione critica. Anche costretti a lavorare in condizioni estreme, credo sia possibile offrire un lavoro qualitativamente valido. 

Andrea Moiraghi

venerdì 23 settembre 2016

Pole Pole 137






                      Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Uomo minuto e umile, ha creato una struttura che ospita ottanta bambini di strada, che vivono in comunità. Si tratta di una struttura molto ben organizzata e gestita; è presente una scuola, un dormitorio, una cucina con autoclave, un pozzo che preleva l’acqua a 150 metri di profondità, spazi verdi per il gioco e la ricreazione, l’infermeria con piccolo locale annesso per day hospital.

Andrea Moiraghi

venerdì 16 settembre 2016

Pole Pole 136

                  Cap. V    Kahawa, caffè amaro


L’opera dei missionari potrebbe sembrare poca cosa, ma nella baraccopoli la presenza della missione rappresenta l’unico spiraglio di un futuro possibile. Ogni anno faccio visita a Soweto per selezionare i bambini che necessitano di cure odontoiatriche.
Sempre a Kahawa vive e lavora un altro padre missionario della Consolata, anche lui di nome Alex, ma del quale mi sfugge il cognome. 


Andrea Moiraghi

venerdì 9 settembre 2016

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                       Cap. V    Kahawa, caffè amaro


Periodicamente, specie in occasione delle elezioni politiche, qualche dignitario del potere centrale fa visita alla baraccopoli e lascia in quell’aria malata le vane promesse di un futuro migliore. Da tempo a Soweto non accade nulla di buono e le storie di violenza, degrado, fame e malattia invariabilmente si ripetono. Padre Alex, con i missionari che lo hanno preceduto, ha edificato a Soweto una chiesa ed una scuola elementare, provvedendo all’istruzione di base, gratuita, di bambini altrimenti esclusi, ed anche una mensa per offrire almeno un pasto al giorno.

Andrea Moitaghi

venerdì 2 settembre 2016

Pole Pole 134

                         Cap. V    Kahawa, caffè amaro

Nella baraccopoli non esistono servizi igienici, né corrente elettrica, né acqua corrente. Le donne percorrono quotidianamente il tratto di strada che separa questo inferno dal purgatorio di Kahawa per rifornirsi di acqua che trasportano in taniche di plastica e per acquistare al mercato il minimo per sopravvivere, quando la loro borsa lo consente. Elevatissima la percentuale di ragazze madri con più figli da sfamare, così come numerosi sono gli orfani che hanno perduto i genitori per abbandono o per malattia. All’interno di questo squallido perimetro vivono diecimila persone in totale promiscuità e non ho mai notato nulla che mi facesse pensare ad un qualsiasi interessamento del governo centrale o delle autorità al destino di questa gente.


Andrea Moiraghi