mercoledì 30 ottobre 2019

Pole Pole 294








                        Cap. IX    Bilacha di Merti 


Come possano gli abitanti di queste terre aride e semidesertiche trascorrere tutta la loro vita in mezzo a simili disagi, è per me un mistero. La penuria di mezzi e la lontananza dal mondo civilizzato, crea a loro un isolamento nel quale si possono più facilmente perpetuare le antiche tradizioni, come l’ infanticidio delle bambine e nel contempo li esclude da numerosi vantaggi, come per esempio curare i loro mali, compreso il mal di denti, che sopportano per anni in speranzosa attesa di un dentista.

Andrea Moiraghi 

venerdì 25 ottobre 2019

Pole Pole 293


Cap. IX    Bilacha di Merti 


La vita della gente di Merti e della regione circostante, mi raccontava il parroco, è segnata dai capricci della natura; periodicamente la siccità minaccia la sopravvivenza di uomini e animali, per la scarsità di cibo e di acqua. Quest’ ultima è erogata da un'unica fontanella vicino alla missione, dove donne e bambini si mettono in coda per riempire i loro contenitori di plastica o di pelle animale. Anche la corrente elettrica a Merti è un gran lusso, mi spiegava ancora, riservato soltanto alla stazione di polizia, alla sua missione e alla baracca di Action Aid, un’ organizzazione umanitaria anglo-americana, che ha alcune sedi operative in Kenya e in altre parti del mondo. Questi edifici posseggono rumorosi generatori di corrente che erogano elettricità per qualche ora al giorno, ma non costantemente, perché viene spesso a mancare il kerosene atto al loro funzionamento. 

Andrea Moiraghi

giovedì 17 ottobre 2019

Pole Pole 292







Cap. IX    Bilacha di Merti 



Giunti alla meta, dopo il dovuto riposo, con il parroco del villaggio mi recai a piedi allo studio dentistico del dispensario, distante qualche centinaio di metri dalla missione, dove mi attendevano pazientemente una decina di persone, per lo più donne e bambini. Camminando fra le capanne, mi colpì subito la bellezza della popolazione borana, dalla pelle bruno-rossiccia, dall’ alta statura e dai lineamenti aggraziati, che viveva così dignitosamente in una condizione di miseria difficile da immaginare e purtroppo a me non nuova. Le donne portavano un velo sul capo ed erano avvolte in lindi drappi dai colori sgargianti.

Andrea Moiraghi

venerdì 11 ottobre 2019

Pole Pole 291

                            Cap. IX    Bilacha di Merti 


“Però Andrea, a dirti il vero, il Buon Dio non mi ha mai fatto mancare il pane”, mi faceva presente un giorno. E neanche la birra, pensai io, viste le due o tre bottiglie di Tusker (l’ ottima birra del Kenya) sul tavolo della sua cucina.  
Partii da Isiolo con Padre Malley che ancora era buio, per evitare il caldo ed eventuali sgraditi incontri, improbabili nelle ore notturne, e giunsi a Merti in tarda mattinata. Il viaggio andò benone, non incontrammo praticamente nessuno; soltanto mi spaventai un poco quando vidi due uomini armati ai bordi della pista.
“Sono shifta, li incontro tutte le volte che passo di qui; non ti preoccupare, non ci fanno nulla, sanno chi sono” mi assicurò il mio compagno di viaggio. E così fu, tant’ è che i due, al nostro passaggio si sbracciarono per salutarci, ma francamente non rimasi tranquillo finché non fui ad adeguata distanza di sicurezza. E venni così a sapere che era quasi la regola imbattersi in questa “brava gente” nel tragitto Isiolo-Merti, come già sosteneva la mia guida turistica.

Andrea Moiraghi

venerdì 4 ottobre 2019

Pole Pole 290







                          Cap. IX    Bilacha di Merti 



“Non posso rendermi credibile e avere la fiducia della gente, se vivo negli agi, come fanno certi preti e vescovi bianchi e neri in Africa”, mi ripete spesso con una punta di malizia. Pochi sono costoro, aggiungo io, sicuramente solo una minoranza, ma per questa non posso dargli torto: ne sono testimone oculare.

Andrea Moiraghi