Cap. VIII Wamba, tra i Samburu
Bambini, giovani, adulti e anziani
costantemente in guerra, in lotta per la sopravvivenza propria e dei propri
cari; in attesa di qualcosa, ma non un’attesa colma di speranza, un avvento,
bensì l’attesa di chi sa che il proprio imminente destino è quello di cadere
dal ramo come foglia nel vento autunnale.
Per fortuna il Kenya non mi ha lasciato solo ricordi
tristi. Nonostante la durezza della vita le persone che non versano in gravi
condizioni, sono generalmente molto allegre e gioviali. Sorridono e ridono
molto volentieri, di una risata larga e cristallina che illumina il viso scuro,
come una fila di lampadine accese nella notte. Cantano e danzano con estrema
facilità; ovunque senti musica proveniente da radioline acquistate con fatica.
Intonano i loro canti e li accompagnano con il movimento ritmico e inevitabile
del loro corpo; noi cantiamo e stiamo fermi, loro cantano e si muovono con una
naturalezza invidiabile e una partecipazione profonda a ciò che stanno facendo.
Andrea Moiraghi
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