venerdì 14 dicembre 2018

Pole Pole 250

                        Cap. VIII    Wamba, tra i Samburu


Poi la macelleria con la carne in mostra in mezzo alle mosche (mancava ovviamente il frigorifero, perché non esisteva corrente elettrica in paese), il piccolo campo di calcio e il depuratore dell’ acqua, costruito da volontari italiani. Non c’era molto da vedere in quel villaggio sperduto, ma tutto l’ insieme creava un’ immagine molto suggestiva e assai africana. Inutile dire che alla fine le nostre “guide turistiche” giustamente pretesero una ricompensa per il loro lavoro altamente professionale e se ne andarono così caramelle, spiccioli, biro e fazzoletti di carta…. Come si poteva rifiutare un compenso, per tanta competenza?

Andrea Moiraghi

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