Cap. VIII Wamba, tra i Samburu
Cos’altro ricordo della mia esperienza africana? Ricordo i neonati ricoverati nella nursery dell’ospedale di Nkubu, le ore trascorse in loro compagnia. Niente pannolini da cambiare, ma triangolini di stoffa colorata; niente biberon e tettarelle, ma solo tazze e cucchiai per imboccare i più piccoli, difficilissimo data la loro tenera età e la mia inesperienza; niente borotalco profumato, sapone ipoallergico a ph neutro ,come reclamizzano da noi; niente creme dermoprotettive per calmare i bruciori dei sederini o succhiotti per consolare i pianti improvvisi, ma soltanto l’essenziale per sopravvivere, più i sorrisi e le carezze di infermiere e suore, regalati soprattutto a chi sapevano non avere più i genitori.Andrea Moiraghi
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